Tra due frontiere è il frutto di una ricerca pluriennale dedicata allo studio della presenza militare in Valle d’Aosta durante l’Ottocento, allargata ai temi dell’identità locale e arricchita dall’analisi comparata con altre zone dell’arco alpino, quali il Canton de Vaud, il Valais e il Tirolo.
L’autore, dopo aver ricostruito la cronologia dei reparti del Regio Esercito che furono stanziati in Valle d’Aosta, illustra le motivazioni di tale presenza, legata spesso più a esigenze di controllo del territorio che alla difesa contro potenziali invasioni.
Individua, quindi, due processi contraddittori: il rifiuto dell’epopea risorgimentale e, di conseguenza, l’assenza di monumenti che ne celebrino le battaglie, contrapposto al grande prestigio che l’esperienza militare ricopriva per la società valdostana del XIX secolo.
« Tale prestigio – secondo l’autore – deriva dalla situazione internazionale della Valle d’Aosta durante l’età moderna, quando la pratica guerriera costituiva una delle caratteristiche dell’identità valdostana riconosciuta tanto dalla dinastia sabauda quanto dagli Stati europei »

 

L’autore

Alessandro Celi ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Udine e il diploma di archivista paleografo presso l’Archivio di Stato di Torino. Cultore della materia presso l’Università della Valle d’Aosta, collabora alla « Rivista dl storia della Chiesa in Italia » ed è autore di studi sulla Valle d’Aosta e il Piemonte in età moderna e contemporanea. Tra i più recenti Philibert-Albert Bailly, or The Origins of Valdostan Particularism, in « Sabaudian Studies », Kirksville, 2013; La Libia ai confini del Regno: commenti e dibattiti in Valle d’Aosta (1911-1912), in « Annali della Fondazione Ugo La Malfa », n. XXV, 2010 e I seicento giorni della diocesi di Aosta. La Chiesa cattolica durante la Resistenza, Aosta, 2008

Estratti e recensioni

Recensione

138 Kb – Recensione pubblicata in Studi piemontesi, vol. XLIII, giugno 2014